Questo libro spalanca una finestra su un aspetto della società globalizzata, quello dei brevetti sugli organismi viventi, che è particolarmente inquietante, ma quasi completamente ignorato dai media.

Altri temi ecologici sono ampiamente trattati sui media, inquinamento, perdita di specie animali, riscaldamento globale, ma questo non compare che raramente in articoli che spiegano assai poco.

Scritto in modo estremamente accessibile, questo libro di Vandana Shiva dimostra con grande concretezza come la questione apparentemente astratta della proprietà intellettuale si stia trasformando in uno strumento finalizzato al saccheggio delle risorse naturali del pianeta da parte delle grandi corporation. Manipolazione delle forme di vita e dei geni, selezione delle specie agricole, il tutto coordinato da una consapevole strategia adottata dalle grandi organizzazioni transnazionali, volte a impoverire sempre di più le popolazioni rurali del Terzo mondo.

I temi trattati da Vandana Shiva nel libro sono: la biopirateria, i trattati internazionali sul commercio (TRIPS) e le manipolazioni genetiche funzionali agli interessi delle multinazionali, la biodiversità in pericolo ed altro ancora. Se volete conoscerli leggete questo libro. Personalmente mi ha colpito la descrizione della manipolazione genetica delle piante denominata “Terminator” (nel cap.4), concepita per rendere sterili i semi, perché mi ha ricordato come mio nonno, alla fine della stagione di produzione, ricavava da qualche pomodoro i semi da utilizzare l’anno successivo; provatelo a fare oggi (io l’ho fatto), non vi crescerà niente o al massimo una piantina rachitica. Questa tecnologia è una vera e propria violenza fatta alla Natura. L’attenzione di Vandana Shiva è rivolta in particolare all’India ed il testo è a volte ripetitivo, ciò non toglie che questo libro si legga facilmente e sia di grande importanza e di interesse generale.

Il mondo del cibo sotto brevetto,  di Vandana Shiva, Feltrinelli, 2015.